Frittata di silene vulgaris conosciuta anche come carletti, stridoli, sciopeti, sclopit, scrisioi, grisolò, litumn.
Oggi festeggiamo la primavera con tutto il sapore della natura e delle erbe spontanee: vi mostro la seconda ricetta fatta con la la silene vulgaris; una ricetta facile e saporita che potete preparare in 5 minuti: la frittata di carletti.
Se conoscete quest’erba spontanea primaverile sapete che la frittata è una delle ricette più usate oltre al fantastico risotto che prima o poi farò sicuramente e vi preparerò perché questa preziosa eretta mi ha proprio conquistato con il suo gusto e l’uso che se ne può fare in cucina!
Provate anche il pesto di silene che ho realizzato, fantastico per condire la pasta ma anche da spalmare sul pane!
Qualche informazione sulla Silene vulgaris.
Chi conosce sin da bambino questa pianta si è divertito a far scoppiare il calice, rigonfio come un palloncino, del suo candido fiore da qui prende il nome in dialetto saurano “Sclopit”; ma sapete che persino le foglie e i germogli “risuonano”???
Se li sfregate fra loro emettono uno stridolio caratteristico da cui deriva il nome “Stridolo” o “Strigolo”.
Altri nomi popolari per questa pianta sono: sonaglini, schioppettini, cavoli della comare, carletti, strisci, scrissioi, s-ciopit o sclopit, s-ciopetin, grisol, cuiet in Piemonte e concigli nell’Appennino Umbro Marchigiano.
Si raccolgono le cimette prima della fioritura entro aprile, perché successivamente le foglie diventano amarognole e un po’ più coriacee; potete consumarle crude in misticanza, oppure cotte brevemente in acqua bollente per poter gustare una delle erbe spontanee più sfiziose presenti in natura.
L’etimologia del termine “Silene”, risale alla divinità greca Sileno, particolarmente nota per le sue abbuffate e rappresentata iconograficamente con una bella pancia rigonfia. Linneo paragonò alla figura mitica il calice rigonfio di questa pianta, da qui la scelta del nome generico “Silene”.
Tutte le parti della pianta possiedono proprietà diuretiche, vitaminizzanti, ed emollienti; ricche di vitamina C, carboidrati, sali minerali e mucillagini. Queste proprietà medicinali venivano anticamente utilizzate per favorire la diuresi e combattere la ritenzione; per curare l’herpes zoster o fuoco di Sant’Antonio o altri tipi di eruzioni.
Oggi i preparati a base di stridoli sono usati per curare le infiammazioni degli occhi e si trova in commercio anche un sapone per il corpo.
La ricetta della frittata di carletti.
Se volete provare questa ricetta della frittata di carletti potete raccogliere le foglie in tutta Italia fino ai 500-600 metri di altitudine; fa capolino tra i prati, nei boschi radi e ai margini dei sentieri vicino a vigneti.
Ultimamente, nelle mie zone, è possibile trovarla anche al supermercato in pratiche vaschette… è silene coltivata e ha un gusto più delicato di quella che trovate in natura.
Sia che scegliate di andare a raccoglierla da soli, sia che la compriate la ricetta della frittata di silene è semplice e veloce !
Frittata di carletti, silene vulgaris, scolpit, sciopeti.
Ingredienti
- 150 g silene vulgaris
- 1/2 cipolla rossa
- 1/2 bicchiere vino bianco
- 2 uova
- 2 pizzichi sale
- 30 g parmigiano grattugiato
- 2 cucchiai olio extravergine di oliva
Istruzioni
preparazione della frittata
- Prendere la silene vulgaris, lavarla sotto l'acqua corrente e asciugarla tamponandola con un canovaccio.Eliminare i fusti più duri e tagliare a pezzetti di circa 2-3 cm le foglioline.
- Prendere la cipolla, pulirla e tagliarla a fette sottili.Prendere una padella e mettere l'olio e la cipolla a soffriggere per 1 minuto.
- Aggiungere la silene vulgaris e cuocere ancora per un minuto, aggiungere infine il vino bianco e far sfumare mescolando di tanto in tanto.
- In una ciotola a parte sbattere le uova con il sale e il parmigiano.Versare le uova sbattute sulla silene cotta in padella e continuare la cottura.
- Dopo 2 minuti rigirare la frittata in padella aiutandosi eventualmente con un piatto per rivoltarla, terminare la cottura della frittata in 2 minuti circa.Togliere dalla padella e posizionare in un piatto da portata con carta assorbente per togliere eventuale olio in eccesso.Tagliare a fette e servire.
Conservazione della frittata.
Come tutte le frittate, se avanza, la possiamo conservare in frigorifero in un contenitore con coperchio per 2-3 giorni.
Io la trovo ottima fredda di frigo, ma anche mangiata a temperatura ambiente dopo averla tolta dal frigorifero almeno 15 minuti prima.
Se volete scaldarla potete farlo in microonde o in padella, pochi minuti e avrete una bella frittata calda da mangiare così o anche dentro a due fette di pane!
Alla prossima ricetta
Lascia un commento