L’insalata di fagiolini misti di Ottolenghi per Cookbook Club Aifb
Anche questo mese partecipo al nuovo progetto “Cookbook Club” per i soci di Associazione Italiana Foodblogger; il libro di cucina scelto dalla redazione è Jerusalem di Yotam Ottolenghi e Sami Tamimi.
Questo libro fa parte della mia libreria da parecchio tempo ho già fatto alcune ricette come le polpette con le fave e il Cake al semolino; devo ammettere che ho sempre voluto provare tante ricette di questo libro ma mi sono trattenuta spesso perché il gusto che viene dato da certe spezie molte volte è lontano dai miei gusti.
Tra le varie proposte di Aifb, l’insalata di fagiolini è quella che mi hai spirato di più; più che altro perché avevo dei fagiolini viola del mio orto da cucinare ed ho pensato che l’abbinamento potesse essere interessante e quindi ho deciso di preparare questa ricetta che non solo è venuta molto bene, ma nonostante l’uso di coriandolo, cumino, dragoncello e aglio che non amo moltissimo, ha entusiasmato sia me che mio marito facendoci ricredere su questi gusti.
Questa è l’insalata di fagiolini misti che ho realizzato.
Jerusalem di Ottolenghi e Tamimi
Questo libro è un viaggio attraverso i sapori, gli odori e i ricordi dei due autori; troverete sia piatti che gli preparavano le proprie madri, piatti tipici ebraici e non solo perché Gerusalemme e anche un incontro e intreccio di grandi tradizioni gastronomiche che spesso si sovrappongono e interagiscono in modi imprevedibili dando luogo a mescolanze di cibi e combinazioni culinarie che, pur appartenendo a comunità specifiche sono patrimonio di tutti.
Sami è nato nella zona est musulmana di Gerusalemme mentre Iotam nella parte ovest ebraica e non si sono mai conosciuti a Gerusalemme; hanno trascorso l’infanzia negli anni 70 e 80 per trasferirsi negli anni 90 a Tel Aviv e poi a Londra: solo dopo il trasferimento si sono incontrati e hanno appreso delle loro vicende parallele, sono diventati grandi amici e poi soci in affari.
I sapori e gli odori di questa città sono la nostra madrelingua. Popolano la nostra immaginazione e i nostri sogni, anche se abbiamo adottato alcuni linguaggi nuovi e forse più sofisticati. per noi significano conforto, eccitazione, gioia e serena beatitudine.
Tutto ciò che assaggiamo e cuciniamo passa attraverso il filtro delle nostre esperienze di infanzia: il cibo che ci preparavano le nostre madri, le erbe selvatiche che le raccoglievamo durante le gite scolastiche, le giornate nei mercati, l’odore della terra secca nei giorni d’estate, le capre e le pecore che razzolavano sui pendii, pita appena sfornate con carne du agnello macinata, prezzemolo tritato, pasticcio di fegato, fichi neri, braciole annerite dal fumo, torte allo sciroppo, biscotti friabili.
l’elenco potrebbe proseguire, sarebbe troppo lungo da ricordare e troppo complesso da redigere. La maggior parte delle nostre immagini relative al cibo si collocano bene aldilà della sfera della consapevolezza: cuciniamo e mangiamo, obbedendo a impulsi che ci spingono verso ciò che ci sembra giusto, ci appare bello e che avvertiamo come gustoso. (Ottolenghi e Tamimi )
La ricetta del libro
Le stagioni dei fagiolini, simbolo del capodanno religioso ebraico soprattutto presso gli ebrei sefarditi, sono l’estate e l’autunno. Vi aspettereste di trovare il mercato della frutta e della verdura in grande trambusto nei due giorni precedenti il Rosh HaShanah (capodanno religioso), una festività in occasione della quale si fa in famiglia una cena molto particolare; accade però che spesso sia curiosamente tranquillo. Un tassista ci ha spiegato che le massaie furbe e previdenti fanno la spesa un bel po’ prima del giorno di festa, quando i prezzi sono bassi e preparano e cucinano in anticipo quanto più possibile. A fare la spesa all’ultimo momento sono solo le “gonze”.
I fagiolini che sono presenti nella ricetta sono i fagiolini francesi che non sono riuscita a trovare. Ottolenghi spiega che sono deliziosamente teneri e che contribuiscono alla consistenza e alla presentazione del piatto.
In compenso spero di aver trovato un adeguato sostituto nei fagiolini viola del mio orto, hanno una consistenza tenera uguale, il gusto è delicato e la particolarità è che in cottura il colore viola scompare lasciando un verde leggermente più scuro del classico Fagiolino verde.
Nella foto sottostante i 2 fagiolini centrali sono quelli viola dopo la cottura.
La ricetta dell’insalata di fagiolini misti “Jerusalem di Ottolenghi”
Questa è la ricetta dell’insalata di fagiolini misti, ho usato tutti gli ingredienti menzionati da Ottolenghi, l’unica variante è di non aver utilizzato i fagiolini francesi che ho sostituito con i fagiolini Viola.
insalata di fagiolini misti
Ingredienti
- 280 g fagiolini verdi
- 280 g fagiolini viola
- 2 peperoni rossi io 1 rosso e 1 giallo
- 3 cucchiai olio evo + 1 cucchiaino di olio per i peperoni
- 3 spicchi aglio tagliato sottile
- 50 g capperi sciacquati e asciugati
- 1 cucchiaino Semi di cumino
- 2 cucchiaini semi di coriandolo
- 4 cipollotti tagliati sottili
- 10 g Dragoncello sminuzzato
- 20 g foglia di cerfoglio o un misto di foglie di aneto e di prezzemolo
- 1 Limone scorza grattugiata
- q.b sale e pepe nero
Istruzioni
- Preriscaldate il forno a 200 °C
- Portate a bollore una grossa casseruola d'acqua e versateci i due tipi di fagiolini.Fateli cuocere fino a quando i fagiolini saranno cotti ma ancora al dente; Ottolenghi li fa cuocere per 4 minuti io li ho fatti cuocere per 20 minuti. Raffreddateli sotto un getto d'acqua freddissima, scolateli, asciugateli tamponandoli con un canovaccio da cucina e metteteli in una grande ciotola.
- Nel frattempo mettete i peperoni tagliati a metà in una teglia nella quale avrete versato un cucchiaino di olio d'oliva e infornateli per cinque minuti o fino a quando si saranno ammorbiditi.Toglieteli dal forno, tagliateli a strisce e uniteli ai fagiolini che avete messo nella ciotola
- in una padella o casseruola scaldate tre cucchiai di olio Doliva, metteteci l'aglio tagliato sottile, friggete per 20 secondi quindi aggiungete i capperi e continuate a friggere per 15 secondi. aggiungete il cumino e semi di coriandolo, proseguite con la frittura per altri 15 secondi.l'aglio deve essere dorato quindi togliete dal fuoco la casseruola e versate il contenuto sui fagiolini.
- Aggiungete i cipollotti tagliati a pezzetti, le erbe aromatiche tritate, la scorza di limone, un terzo di cucchiaino di sale e pepe nero, mescolate accuratamente.
- servite o tenete in frigo per massimo una giornata ricordate però di riportare in questo caso il piatto a temperatura ambiente prima di servirlo.
A fine mese potete trovare sul sito di Aifb il post con i link e le foto delle ricette realizzate dai vari soci partecipanti.
Lascia un commento