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Ricetta del Pane della seconda mamma
Pane fatto in casa con lievito di birra
Questa è la ricetta di mia nonna per fare il pane e ottenere una forma grande o, come ho fatto io 7 forme più piccole.
- 1 kg di Farina tipo 0
- 650 ml di acqua tiepida
- 1 cucchiaino di zucchero
- 20 gr di sale fino
- 2 cubetti di lievito di birra
- Mettete in 300 ml di acqua tiepida lo zucchero, i 2 cubetti di lievito di birra e 3 cucchiai di farina.
- Mescolate bene fino a far sciogliere il lievito, lasciate riposare circa 10 minuti, fino a quando non vedrete che sulla superficie si formeranno delle bollicine
- Mia nonna a questo punto tirava fuori la sua spianatoia di legno, rigorosamente fatta da mio nonno, e iniziava ad impastare a mano.
- Io invece ho usato la planetaria….. lo so non è la stessa cosa ma ho seguito tutte le stesse fasi nei passi successivi!
- Mettiamo la farina nella ciotola della planetaria, con il gancio per impastare iniziamo a mescolarla con il sale e aggiungiamo, poco alla volta, l’acqua con il lievito che avevamo preparato.
- Più facciamo lavorare l’impasto meglio viene il pane; la mia planetaria ha lavorato per circa 20 minuti.
- Adesso mettiamo l’impasto in una insalatiera molto capiente sul cui fondo avremmo cosparso di farina.
- Copriamo con uno strofinaccio inumidito e copriamo il tutto con una coperta di lana.
- Lasciamo riposare almeno 2 ore.
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Trascorse le 2 ore, mettiamo le mani in pasta veramente; Prendiamo il nostro impasto lievitato e impastiamo a mano con energia almeno per una decina di minuti. Se vi si appiccica l’impasto alle mani aggiungete pure della farina ma poca alla volta per evitare che si indurisca troppo l’impasto.
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Dopo averlo lavorato potete decidere di formare una grossa pagnotta o creare delle forme più piccole come ho fatto io.
E queste sono le altre mie compagne di giornata; andate a curiosare sui loro post o cercateci sui social con l’hashtag #thecreativefactory & #thecreativemum
Torta di riso dolce
Torta di riso dolce Carrarina.
Con la lasagna di cecina ho rispolverato i ricordi della scuola superiore, ora con questa torta di riso dolce rispolvero i ricordi della mia infanzia con mia nonna paterna.
La torta di mia nonna però era salata, come da ricetta spezzina!
Io ho sempre adorato questa torta; mia nonna la faceva ogni tanto al sabato quando andavo a trovarla con mio padre.
Se per caso la faceva durante la settimana me ne faceva trovare un vassoietto sulla porta di casa di mia mamma!!Cosa centra allora la versione dolce?!
Centra perché un giorno in un panificio di Carrara vidi la torta di riso e decisi di comprarla.Curiosissima di addentare quella torta, per constatare se assomigliasse o meno a quella della nonna, ci rimasi malissimo quando mi pervase la bocca un gusto dolcissimo!!!!
Dopo lo sconcerto del primo morso, ri addentai la fetta e ne assaporai il gusto.
Buonissima!!!E allora ecco la mia torta di riso dolce:
La mia versione della torta di riso dolce carrarina
Ingredienti:
- 80g di riso
- 500 ml di latte
- 5 uova intere
- 180g di zucchero
- scorza di limone biologico
- 1/2 bicchierino di alchermes
- 30g di bacche di cramberry secche reidratate
- burro e zucchero per caramellare la teglia
- Mettere il riso in acqua bollente salata e farlo cuocere molto al dente, quasi metà cottura;
- scolarlo e metterlo da parte a raffreddare.
- Scaldare il latte in un pentolino stando attenti di non farlo bollire.
- A parte sbattere a mano leggermente le uova con lo zucchero, aggiungere il mezzo bicchierino di alchermes, il latte a filo, e per ultime aggiungere le bacche di cramberry.Prendere una teglia, io ho usato una teglia a forma di cuore, cospargerla con circa 3 cucchiai di zucchero e farlo caramellare sul fuoco.
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Una volta caramellato e raffreddato, passarci sopra con un pezzetto di burro, imburrando bene anche la teglia.Prendere il riso e fare uno strato come se fosse la base di una cheescake;sopra versarci il composto di latte zucchero e uova.
- Infornare nel forno già caldo a 180° per 30 minuti circa, oppure fino a quando la superficie si sarà trasformata in un budino con una bella crosticina dorata/brunita.
- Sfornare dopo che si sarà raffreddata e conservarla in frigo.
Che dire, la torta di suo era già buonissima, ma l’aggiunta dell’archemes e delle bacche di cramberry l’hanno resa più aromatica.
Scorrono gli anni come in giostra….
Domenica siamo andati a farci un giro ad Asiago sull’altopiano dei 7 comuni.
Amo molto questo posto perché mi ricorda un po’ le zone della mia infanzia dalla nonna a Pieve di Zignago
Ogni tanto facciamo un salto anche se questa era la prima volta d’inverno con Dimitri.
Eravamo già venuti con il bambino ma d’estate per assaporare un po’ di fresco durante la calura estiva.
Ad Asiago c’è sempre una giostra con i cavalli, avete presente quelle giostre bellissime, dorate, con i cavalli che si muovono su e giù lungo il palo?! Splendida veramente!
Dimitri ovviamente l’adora e dei giri sopra sono d’obbligo….
Riguardando le foto sono tornata indietro…. agli altri momenti, alle altre foto scattate sulla medesima giostra……
Allora ti rendi conto che il tempo passa, che tuo figlio cresce, cambia, matura e sei fiera di lui ma al tempo stesso ti sembra sfuggire tra le mani….
Lo so, è ancora piccolo, non ha ancora 4 anni ma vederlo sempre più indipendente e sicuro di se’ mi fa pensare…
Spero possa sempre avere il sorriso sulle labbra, essere felice e poter crescere sano e in salute.
Vorrei per lui, come ogni madre, il meglio per tutto ma vorrei poterlo comunque tenere stretto a me per sempre…..
Voi li fate mai questi pensieri??
O sono una mamma che si fa troppe seghe mentali?!
Casatiello mom amour!!!
Casatiello a modo mio.
Mia nonna materna era napoletana e quando capitava che faceva un salto a Napoli, a trovare i parenti durante le feste, al ritorno mi portava delle delizie come babà al rum, pastiera, sfogliatine e casatiello!!!
Proprio il casatiello è la mia croce e delizia in quanto racchiude quello che amo maggiormente: salumi, formaggi e pane!!!
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