Ricetta Crostoli Veneti (o chiacchiere, frappe, bugie, cenci, galani)
I crostoli di carnevale, quanto sono buoni???Tantissimo!!!
Da Ligure spezzina li ho sempre chiamati stracci, ma qui in Veneto li chiamano crostoli; si conoscono anche con il nome di chiacchere, frappe, bugie, cenci e galani.
Tanti nomi diversi per il dolce fritto più tipico del Carnevale la cui ricetta è sempre la stessa , con piccole variazioni come l’aggiunta di grappa in Veneto; un impasto con farina, burro fuso e altri ingredienti come limone e/o vanillina che formeranno un composto che steso su una spianatoia e tagliato a strisce verrà fritto in olio caldo.
Una volta pronti, i crostoli si cospargono di zucchero a velo e vengono serviti in tavola.
Crostoli, chiaccere, galani, frappe… come si chiamano?
il termine crostolo deriva dal latino crusta, ovvero biscotto mentre nel dialetto Veneto il termine crostoli deriva dalla “crosta” che si forma sulla superficie grazie alla cottura.
Il termine frappe invece deriva da Roma antica; le frictilia, cioè i dolci fritti nel grasso, erano preaparati e mangiati proprio durante il periodo di Carnevale che anticamente veniva celebrato con il nome di Saturnali .
Dei crostoli esistono molte versioni europee: in Francia troviamo le oreillettes ossia orecchiette mentre sulla costa prendono il nome di bugnes e merveilles (meraviglie).
Storie e leggende sui crostoli & Co.
Tornando ai nostri lidi è interessante la leggenda napoletana sulle chiacchiere : la storia fa risalire il loro nome alla Regina Savoia che volle chiacchierare ma ad un certo punto le venne fame e chiamò il cuoco di corte, Raffaele Esposito, per farsi fare un dolce che potesse allietare lei e i suoi ospiti. Il cuoco fece questi dolci veloci a cui diede il nome di “chiacchiera” in onore della regina.
I crostoli come vedete sono un dolce che si tramanda da secoli grazie alla sua ricetta facile e per niente dispendiosa per i pochi ingredienti utilizzati ; nel tempo si è cercato anche di variare la ricetta di base e potete trovare in rete versioni al forno, farcite e per ogni tipo di intolleranza alimentare.
Rispetto a tanti altri dolci i crostoli si mantengono per settimane se conservate in un contenitore o in un sacchetto e riposte in un luogo fresco e asciutto.
3 segreti per la perfetta riuscita dei crostoli:
Volete essere sicuri della perfetta riuscita dei crostoli? seguite questi 3 accorgimenti !
- Seguite perfettamente i passaggi per formare l’impasto; fontana di farina, burro fuso, zeste di limone e impastate bene a mano il composto per almeno 10 minuti per far si che sia ben omogeneo e liscio.
- Stendete l’impasto con il mattarello ripiegandolo più volte come se doveste fare la pasta sfoglia e tiratelo il più sottile possibile, come un velo.
- Friggete in olio di arachidi a fiamma viva , cercate di mantenere costante la temperatura dell’olio non aggiungendo troppi pezzi insieme.
La ricetta dei crostoli Veneti chiamati anche galani.
Non vi resta che leggere la ricetta dei crostoli veneti e prepararli per la gioia di grandi e piccini, potete aromatizzare l’impasto anche con del succo di arancia o limone al posto della grappa, otterete lo stesso risultato ma più aromatico; poi una volta cotti che li chiamate crostoli o galani non importa, l’importante è che siano buoni e soffici!
- 250 g di farina 00
- 1 uovo
- 40 g di zucchero
- 20 g di burro
- 1/2 limone bio grattugiato
- 1/2 bustina di vanillina (facoltativa)
- 1 cucchiaio di grappa (facoltativa)
- olio di arachidi q.b
- zucchero a velo qb
- sale un pizzico
- Per fare i crostoli veneti iniziare a sciogliere il burro in un pentolino.
- Su una spianatoia mettere la farina e iniziare ad incorporare gli ingredienti lavorando l’impasto con le mani.
- Aggiungere prima il burro fuso, poi lo zucchero, la scorza del limone e l’uovo.
- Aggiungere la grappa e la vanillina ma potete anche ometterli se non sono di vostro gusto.
- Impastare bene per 10 minuti fino a formare un composto liscio ed omogeneo.
- Lasciare riposare 30 minuti.
- Con il mattarello stendere l’impasto ottenuto ripiegandolo più volte su se stesso come se doveste fare le pieghe per la pasta sfoglia.
- Ricavare delle strisce di impasto molto sottili dello spessore di 2-3 mm e ritagliare delle losanghe con la rotellina dentata (quella per ravioli)
- Mettere l’olio di arachidi in una pentola stretta e alta , mettere 1 pezzetto di pane e quando iniziano a formarsi le bollicine intorno al pane e a friggere, mettete a cuocere 2 o 3 crostoli.
- Non aggiungere troppi pezzi per evitare che la temperatura dell’olio si abbassi.
- Cuocere i crostoli da entrambi i lati fino a che non saranno ben dorati.
- Prelevarli dall’olio con una schiumarola e appoggiarli su carta assorbente.
- Spostare i crostoli cotti su un piatto da portata e spolverare con abbondante zucchero a velo.
Una bella spolverata di zucchero a velo e potete gustarvi i vostri crostoli belli croccanti !
Se avete voglia di friggere allora potete sbizzarirvi con le altre ricette di Frittelle & Co.
tizi dice
io li chiamo cenci ma poco importa: i tuoi crostoli sono tra i più invitanti che abbia mai visto, non sai quanto mi piacerebbe assaggiarli! dorati al punto giusto e non troppo sottili, come piacciono a me!
buon lunedì lisa 🙂
Lisa Mum Cake Frelis dice
Grazie Tizi!!!
Sono tirati a mano con il mattarello, per quello risultano più spessi di quelli che vedi tirati con la macchinetta per la pasta 😉
Buona giornata
Ciao Lisa ^_^ Da me si chiamano Chiacchiere, e ne ho postato la ricetta proprio ieri! Ho tirato la sfoglia con la macchina, ma non sottilissima. Complimenti, le tue sono bellissime, proverò anche la tua ricetta 😉
Un abbraccio
Sy
Grazie cara!!
Vengo a leggere la tua versione!
Quest’anno non mi sono ancora cimentata con questi dolci, che nella mia zona vengono chiamati fiocchetti… finalmente questo weekend avrò un po’ di tempo non vedo l’ora 🙂 Bellissima la tua versione! Un abbraccio
Grazie Alice!
Ecco fiocchetti non lo conoscevo… che bel nome!!
Bacioni e buona frittura
Crostoli bellissimi e nonostante facciano parte del mio DNA trasmesso da nonna Marcella, la sfoglina vicentina per eccellenza, mia hai stupita con storie che non conoscevo, Bravissima Lisa, foto super.
Troppo buona, grazie Paola