Carnevale: le 5 ricette fritte più amate!
A carnevale ogni scherzo vale… ma sulle 5 ricette fritte di dolci carnevaleschi non si scherza!!
E’ vero ci sono tantissimi dolci tradizionali del periodo di carnevale che non prevedono la frittura, ma se si pensa al carnevale a me vengono subito in mente quelli fritti!
Ho deciso di raccogliere le 5 ricette più amate dei dolci fritti di carnevale, così vi racconto un po la storia di questi dolci e vi lascio la ricetta per farli a casa!
La tradizione della frittura nel periodo di carnevale.
Con la Quaresima si dice addio al freddo, si avvicina la primavera e le temperature iniziano ad alzarsi; in questo periodo, quando ancora non esistevano i frigoriferi, era necessario finire quei cibi grassi avanzati dall’inverno che non avrebbero resistito al caldo.
E’ per questa ragione che per il periodo di Carnevale i fritti la fanno da padrone; si doveva finire lo strutto, ricavato dal maiale ucciso a novembre, che sarebbe irrrancidito con l’arrivo della stagione calda.
Dalla tradizione popolare contadina ai giorni nostri si è mantenuta la tradizione dei dolci fritti, ma col tempo si è sostituito lo strutto con l’olio senza però alterare più di tanto la ricetta tradizionale.
Le frittelle ripiene.
Le fritole, le frittelle venete ripiene con crema o con uvetta, sono una ricetta davvero semplice da realizzare ma sono come le ciliegie… una tira l’altra!
Nelle Tre Venezie per il carnevale si usano preparare vari dolci: i crostoli o galani, le frittelle e le castagnole!
A Venezia i dolci hanno sempre goduto del massimo prestigio soprattutto le frittelle.
La fritola può essere considerato il dolce nazionale della Serenissima Repubblica, presente non solo nella città di San Marco, ma in tutte le terre Venete, Friulane e Trentine fino all’Adda cioè fin quasi alle porte di Milano.
La storia delle frittelle a Venezia è legata ai fritolèri cioè delle persone che si riunirono in associazione nel ‘600 per produrre e vendere le fritole.
La loro sede era nella Chiesa della Maddalena sotto il patronato della Beata Vergine Annunziata.
La corporazione dei fritoleri, con la caduta della Repubblica, cesso’ ma grazie a una nuova regola costituita durante l’egemonia dell’Austria si tramuto’ e diventò un’attività commerciale assegnata a una Contrada dove veniva esercitato in esclusiva la professione che passava di padre in figlio.
L’arte di questo lavoro perciò non andò perduta, anche se le loro caratteristiche figure scomparvero dalle Calle veneziane sul finire dell’800.
Non c’è dubbio quindi che l’autentica frittella resta quella Veneziana ma si deve comunque riconoscere che per fritola, nelle Tre Venezie, si intende tutto ciò che si gonfia friggendo in olio o strutto e in queste ragione di frittelle ce ne sono di tante specie.
Si possono trovare infatti, nella tradizione veneta, frittelle confezionate con frutta immersa nella pastella, frittelle con fiori o con ortaggi e addirittura con erbe spontanee di prato o di monte.
Si trovano anche versioni con il riso, con polenta e ricette di una varietà e ricchezza di proposte che è difficile trovare altrove.
Le ciambelle fritte di carnevale.
Le ciambelle fritte sono soffici e si conservano perfettamente per alcuni giorni mantenendo la loro morbidezza, sono realizzate senza patate e l’impasto è fatto con il lievitino che conferisce morbidezza alle ciambelle.
Altra particolarità di questa ricetta è che l’impasto non assorbe per niente l’olio e si gonfia subito!
In Italia troviamo questo impasto con vari nomi: zeppole, graffe (diffuse in tutto il meridione d’Italia)ma anche krapfen di origine austriaca.
Le chiacchiere.
Le chiacchiere sono chiamate anche stracci o bugie e hanno origini antichissime, pare infatti che fossero già diffuse ai tempi dei romani; sono molto amate perché si preparano velocemente, sono economiche e portano allegria in tavola!
Per ottenere delle sfoglie fritte croccanti, tipiche di Carnevale, bisogna lavorare bene l’impasto utilizzando inizialmente fruste o planetaria e infine maneggiando il composto a mano!
Aggiungete a metà preparazione dell’impasto il burro fuso e il zeste di limone; infine il vino bianco che aiuterà a non far assorbire l’olio in eccesso alle bugie.
Quando stendete l’impasto con il mattarello provate a ripiegare l’impasto più volte come se doveste fare la pasta sfoglia e tiratelo il più sottile possibile, come un velo.
Friggete in olio di arachidi a fiamma viva , cercate di mantenere costante la temperatura dell’olio non aggiungendo troppi pezzi insieme.
Le zeppole di ricotta.
Le frittelle sono un dolce classico del carnevale, questa versione viene chiamata zeppola ed è realizzata con la ricotta nell’impasto che ne assicura la morbidezza; le potete realizzare come ho fatto io attorcigliate o creando delle piccole palline come le classiche frittelle.
Una ricetta canonica non esiste perchè ogni regione propone all’interno ingredienti tipici… potete realizzarle con la ricetta base o aggiungendo rum, gocce di cioccolata, uvetta sultanina o scorza di agrumi.
Queste zeppole di ricotta non sono da confondere con le zeppole di San Giuseppe, che prevedono invece un impasto totalmente diverso!
La ricotta è un latticino che si usa spesso nella pasticceria perchè è un ottimo sostituto più leggero del burro e della panna; usate la ricotta vaccina perchè ha un gusto più delicato ma se amate i gusti decisi vi consiglio quella di pecora come si usa in Sicilia e Sardegna.
I crostoli veneti.
Crostoli o galani, tanti nomi diversi per il dolce fritto più tipico del Carnevale la cui ricetta è sempre la stessa , con piccole variazioni come l’aggiunta di grappa in Veneto; un impasto con farina, burro fuso e altri ingredienti come limone e/o vanillina che formeranno un composto che steso su una spianatoia e tagliato a strisce verrà fritto in olio caldo.
Una volta pronti, i crostoli si cospargono di zucchero a velo e vengono serviti in tavola.
il termine crostolo deriva dal latino crusta, ovvero biscotto mentre nel dialetto Veneto il termine crostoli deriva dalla “crosta” che si forma sulla superficie grazie alla cottura.
Il termine frappe invece deriva da Roma antica; le frictilia, cioè i dolci fritti nel grasso, erano preaparati e mangiati proprio durante il periodo di Carnevale che anticamente veniva celebrato con il nome di Saturnali .
Dei crostoli esistono molte versioni europee: in Francia troviamo le oreillettes ossia orecchiette mentre sulla costa prendono il nome di bugnes e merveilles (meraviglie).
Carnevale, la festa più allegra in cui regalarsi qualche peccato di gola, ci porta dalle tradizioni più antiche dei saturnali romani alla Quaresima per assaporare poi le ricette di Pasqua e pasquetta!
Come non amare queste ricette fritte e golose?
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