Le ricette tipiche tradizionali Venete
La cucina tradizionale Veneta
Il Veneto è la regione del fegato con le cipolle e delle sarde con l’uvetta. Eccole due fra le ricette più tradizionali della cucina veneta: il fegato alla veneziana e le sarde in saòr. È la terra del baccalà mantecato, di una saporita e densa minestra che nel tempo diventa un risotto ‘all’onda’ il risi e bisi e della pasta e fagioli preparata con i fagioli di Lamon. La cucina veneta è fatta anche di ricette ricche e sostanziose con la polenta, salsicce e i pesci. E il radicchio di Treviso, di Castelfranco e di Chioggia spicca fra le verdure e nelle ricette a basso contenuto calorico come il radicchio di Treviso sulla brace o in contorni più sostanziosi, con la pancetta oppure fritto. (cucchiaio d’argento)
La cucina veneta ha poi una importante tradizione di recupero, del non buttare niente e di seguire le stagioni; una cucina povera e contadina legata anche alla polenta e al maiale.
Molta influenza l’ha avuta soprattutto la cucina veneziana nella tradizione veneta, basti infatti ricordare un piatto tipico storico come il fegato alla veneziana o i dolci della festa o le ricette del Carnevale con fritole, galani e crostoli.
La Cucina Veneta si basa su tre fasce territoriali, quella costiera e lagunare legata ai prodottici ittici d’acqua dolce e di acqua salata, quella pianeggiante dell’entroterra che utilizza principalmente prodotti agricoli e quella montana che esalta la pastorizia; le ricette possono essere molto ricche ma anche poverissime; questo è dovuto all’influenza anche di culture straniere che la regione ha avuto nel corso dei secoli, in particolare quella orientale, che si ritrova nei piatti a base di riso o nelle spezie utilizzate per aromatizzarne i sapori.
Quali sono le specialità alimentari tipiche del Veneto?
Le specialità alimentari tipiche del veneto sono tantissime, se devo per forza fare una cerchia ristretta direi i bigoli, il riso, la polenta (mais), la sopressa, il formaggio Asiago, i radicchi, i fagioli, la verza, il baccalà… oddio ora che scrivo me ne vengono in mente altrettanti ancora!!!
Sono talmente tanti, e buoni, che è difficile fare una cernita e infatti scegliere 10 ricette solamente è stato difficilissimo!!
Le 10 ricette tradizionali tipiche venete da provare (e cucinare) almeno 1 volta
Ecco qui le 10 ricette tipiche venete da provare e cucinare, vi basterà cliccare sulla foto per arrivare direttamente alla ricetta.
Gustatevi qualche piccola perla di storia del piatto e se volete approfondire nel post della ricetta trovate anche molti fatti storici e curiosità
- Bigoi con l’arna, Un piatto della tradizione che potete gustare in tutte le trattorie, ristoranti e agriturismi del Veneto: i bigoli con l’anatra.Questo piatto è fortemente legato al territorio, alla Serenissima Repubblica di Venezia e alla religiosità; il proverbio “arna lessa e bigolo tondo a Rosario contenta il mondo” riassume pienamente la storia di questo piatto che pare risalga alla famosa battaglia di Lepanto.Difatti grazie alla sconfitta della flotta ottomana il 7 ottobre 1571 da parte della flotta veneziana, il pericolo dell’invasione turca fu allontanato; Per commemorare l’evento e la Madonna, fortemente pregata per avere la grazia, papa Pio V istituì la festa della Madonna della Vittoria; questa festa venne poi ribatezzata da Gregorio XIII festa della Madonna del Rosario per sottolineare la potenza della preghiera.Così nasce la tradizione di una festa molto sentita dai veneti e “onorata” con un piatto a base di anatra novella che era “pronta” per essere cucinata proprio i primi di ottobre.
- Bigoli in salsa, un piatto che è un caposaldo della cucina tradizionale, il piatto più diffuso nei giorni di digiuno e astinenza, in particolare alla vigilia di Natale, il mercoledì delle ceneri e il venerdì Santo.I bigoli in salsa sono noti fin dai tempi della Serenissima Repubblica, simbolo di Venezia e del Veneto intero; Salsa sì ma non la classica salsa al pomodoro; in Veneto la salsa è a base di olio, cipolle e sardine sotto sale o acciughe chiamate “sardele” in Veneto.
- Risotto con i bruscandoli, ovvero i germogli del luppolo, sono molto usati in cucina nel Veneto, si trovano addirittura al supermercato confezionati in vaschetta. Nel periodo che va da aprile a metà maggio i bruscandoli sono pronti per essere raccolti e utilizzati per risotti e frittate.
- Risi e bisi, ovvero il risotto per eccellenza veneto, risotto con i piselli.Il riso fu introdotto in Europa nell’ottavo secolo dagli arabi, è arrivato in Italia attraverso la Spagna ed ebbe la sua grande valorizzazione grazie ai mercanti veneziani che lo compravano in grandi quantità e diedero l’impulso alla sua coltivazione nella metà del sedicesimo secolo soprattutto nelle zone di Verona. Risi e bisi è la minestra di riso e piselli che al tempo della Serenissima serviva d’apertura ai pranzi dei Dogi, nella giorno della festa di San Marco. La ricetta, trova diverse modalità di esecuzione: alla veneziana, con brodo di carne; alla Trevigiana, con il brodo ottenuto dalla cottura dei baccelli; alla Padovana, con l’Oca in onto; alla vicentina, con il sugo del castrato.
- Pasta e fagioli alla veneta. La pasta e fagioli, un piatto meraviglioso da gustare nelle giornate autunnali; per ottenere una pasta e fagioli buona l’ingrediente fondamentale è il fagiolo stesso!! Si usano i fagioli di Lamon o come ho fatto io con i fagioli della Val Posina! I fagioli Lamòn sono una varietà di borlotti provenienti dal comune montano di Lamon, in Veneto, mentre la produzione di fagioli di Posina ha radici storiche dal 1936, una coltivazione che parte dalla semina in primavera e prosegue fino alla maturazione dei baccelli in modo del tutto naturale, senza trattamenti di alcun genere perchè la pianta è davvero resistente naturalmente ai parassiti.
La conservazione tradizionale consiste nel lasciare i baccelli a seccare sulla pianta per quanto possibile e poi stenderli al coperto su graticci, soprattutto nelle soffitte aperte e ventilate; in seguito la sgranatura avveniva poco prima del consumo o dello smercio. - Ossi de mas-cio, gli ossi di maiale bolliti, è un classico della cucina vicentina, non a tutti può piacere ma se vorrete provarli dovete attenervi alla tradizione di mangiarli con sale, cren e… con le mani! Gli ossi di maiale sono quel che rimane della lavorazione dell’animale, dopo aver preparato i salumi.
Durante la preparazione di sopresse, salsicce, luganeghe e quant’altro, le ossa venivano messe in un pentolone con acqua e odori e venivano fatti bollire per circa tre ore; alla fine si mangiavano spolpandoli con le mani e accompagnandoli con cren, la radice di rafano mescolato con aceto bianco, e sale. Se venite a Vicenza non mancate alla Sagra dei “Ossi de mas’cio” che si tiene da tantissimo tempo a Longare (Vi) - Fegato alla Veneziana, il fegato con le cipolle. Amato da sempre, il fegato è sempre stato usato fin dai tempi degli antichi romani nelle cucine; inizialmente si usava il fetato di maiale e oche che venivano ingrassate facendogli mangiare fichi che addolciva il gusto del fegato; con il passare del tempo il fegato utilizzato fu quello di vitello o manzo e si aggiunse, nel veneziano, le cipolle che erano molto diffuse nella laguna.
Dalla fine del 1700 si ritrova la ricetta del fegato alla veneziana nel ricettario “Apicio moderno”scritto da Francesco Leonardi.In Veneto non esiste solo il fegato alla veneziana; altre ricette tradizionali usano questo ingrediente e ne nascono piatti davvero gustosi come il fegato a la sbrodega, dove le cipolle sono la metà del peso del fegato e vengono aggiunti prezzemolo, aglio, erbe aromatiche miste e aceto e vino. Da provare anche il fegato ‘mbriagon, se non conoscete il dialetto veneto mbriagon significa ubriaco; viene realizzato passando i pezzi di fegato nella farina e poi cotti con il vino rosso. -
Zuppa di trippe alla trevigiana, la sòpa de trìpe. In Veneto l’utilizzo di questa frattaglia e anch’essa storica e soprattutto legata alla cucina Trevigiana, terra di vecchi transiti stranieri e che si fa’ forte dei buoni funghi del Montello, della cacciagione e delle anguille del Sile. Quando la stagione diventa fredda nel Trevigiano si consuma una zuppa a base di trippe chiamata trippe del consolo o del Ristoro. Veniva tradizionalmente offerta la mattina in occasione dei matrimoni agli amici che andavano a prelevare lo sposo o la sposa, dando inizio a un rituale gastronomico che durava una giornata intera. Nelle osterie intorno a Treviso è ancora possibile vedere cartelli con scritto oggi trippe ad annunciare la specialità che anticamente , conclusi gli affari, la gente delle campagne assaporava con gran soddisfazione accompagnandole col il classico quartino di vino o ombra.
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Crostoli , si conoscono anche con il nome di chiacchere, frappe, bugie, cenci e galani. Tanti nomi diversi per il dolce fritto più tipico del Carnevale la cui ricetta è sempre la stessa , con piccole variazioni come l’aggiunta di grappa in Veneto; un impasto con farina, burro fuso e altri ingredienti come limone e/o vanillina che formeranno un composto che steso su una spianatoia e tagliato a strisce verrà fritto in olio caldo. Una volta pronti, i crostoli si cospargono di zucchero a velo e vengono serviti in tavola. il termine crostolo deriva dal latino crusta, ovvero biscotto mentre nel dialetto Veneto il termine crostoli deriva dalla “crosta” che si forma sulla superficie grazie alla cottura.
- le fritole, le frittelle venete con crema. il dolce carnevalesco per eccellenza in Veneto: le fritoe o fritole! sono delle piccole sfere di impasto dolce fritto, gonfie e morbide piene di zucchero e possono essere realizzate semplici con uvetta e rum nell’impasto o ci sono le versioni ripiene di crema! Nelle Tre Venezie per il carnevale si usano preparare vari dolci: i crostoli o galani, le frittelle e le castagnole! A Venezia i dolci hanno sempre goduto del massimo prestigio soprattutto le frittelle. La fritola può essere considerato il dolce nazionale della Serenissima Repubblica, presente non solo nella città di San Marco, ma in tutte le terre Venete, Friulane e Trentine fino all’Adda cioè fin quasi alle porte di Milano. La storia delle frittelle a Venezia è legata ai fritolèri cioè delle persone che si riunirono in associazione nel ‘600 per produrre e vendere le fritole.Spero di avervi messo voglia di visitare il Veneto per venire ad assaporare queste 10 specialità tipiche della cucina tradizionale Veneta, provate anche a replicare a casa le ricette, sono semplici e di sicura riuscita!
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