Bomboloni fritti per Divinmangiando
Sono felice di essere stata scelta per far parte insieme ad altre 9 concorrenti al Divinmangiando in tour 2023; ho ricevuto una mystery box contenente prodotti agroalimentari partner del progetto DivinMangiando® nato per far conoscere le eccellenze della Tuscia a tutti gli italiani; la sfida consiste nel presentare una ricetta che può essere “vecchia, nuova o originale” utilizzando i prodotti.
Dopo aver scoperto i prodotti della mia mistery box ho pensato a lungo se realizzare una ricetta vecchia, una nuova o una originale e ho deciso di optare per una ricetta che rispecchiasse tutti e tre questi elementi, primo perché comunque i bomboloni a una ricetta vecchia che tutti conoscono, può essere nuova perché sono bomboloni neutri non salati o dolci e diventa sicuramente originale perché ho deciso di farcire questi bomboloni con la crema di melanzane, la composta di mele e zenzero e i pomodori verdi realizzati da una delle aziende partner.
È nata una ricetta agrodolce dove l’impasto di patate e farro monococco dei bomboloni si sposa perfettamente con il gusto delle melanzane ma anche con i pomodori verdi sott’olio e la composta di mele e zenzero; un impasto che essendo neutro ho deciso di utilizzarlo anche per realizzare una corona di rose che a fine cottura ho glassato con la gelatina di caffè trovata sempre nella box.
Un impasto, due ricette, ma con una cosa in comune: la bontà dei prodotti che ho scoperto grazie a divinmangiando.
Questi sono i miei bomboloni fritti fatti con patate e farina di farro monococco farciti accompagnati da un calice di vino bianco vignanello superiore.
Divinmangiando in tour 2023
Ma che cos’è Divinmangiando in tour?
DiVin mangiando, è la tradizionale gara gastronomica che si svolge nel cuore del centro storico di Tarquinia, un contest con nuove sfide per tutti gli appassionati di cucina.
L’evento promosso e organizzato da Vittoria Tassoni, in collaborazione con il Comune di Tarquinia, avrà come sponsor le aziende del territorio della Tuscia che offriranno i loro prodotti a km0 per creare ricette inedite.
Il concorso culinario è rivolto a tutti gli appassionati di cucina, cuochi non professionisti che amano creare ai fornelli e proporre piatti originali usando, come materie prime, gli ingredienti offerti dalle aziende sponsor.
Una giuria selezionata di professionisti avrà il compito di dare un punteggio alle preparazioni e di decretare il piatto Regina del DiVinMangiando. (Vittoria Tassoni Vittoria in Cucina)
La versione Divinimangiando in tour a cui partecipo prevede invece una gara virtuale, da nord a sud, fra 10 partecipanti con il loro blog scelti tra i soci dell’Associazione Italiana Food Blogger di cui faccio parte da diversi anni ; un connubio nato da quest’anno tra Aifb e Vittoria Tassoni.
La Mistery box e i produttori partecipanti
I produttori partecipanti alla mystery box sono tutte aziende locali che con le loro eccellenze portano avanti la tradizione ma anche l’innovazione dei prodotti della Tuscia.
ogni box era diversa dall’altra con prodotti diversi a cui attingere per creare la ricetta finale.
Nella mia box Ho trovato questi prodotti:
- Le cicerchie del chicco d’oro coltivate da Valerio Cerci, un legume antico che viene coltivato e consumato in tutta Italia, la cicerchia ha ottenuto la denominazione di prodotto agroalimentare tradizionale italiano (PAT). Ricca di proteine e protagonista in numerose ricette di zuppe e polenta, la cicerchia è un legume tutto da scoprire.
- La farina di farro monococco dell’azienda La Turchina, una farina che dal punto di vista nutrizionale si differenzia dal frumento tenero o da quello duro per l’alto contenuto proteico e per l’elevata quantità di carotenoidi, il monococco è un ottimo candidato per la produzione di elementi ad elevato profilo nutrizionale molto rustico e ottimo dal punto di vista dell’adattabilità a tecniche culturali a basso impatto ambientale.
- I fusilli di Poggio Nebbia, la pasta di questa azienda viene prodotta con grano duro biologico coltivato da loro ormai da 10 anni; cresce sulle colline un tempo abitate del popolo Etrusco e, non a caso, una delle ultime tombe riportate alla luce a Tarquinia si trova proprio al centro del loro campo, che gode di un’ottima esposizione al sole ed una buona ventilazione, fattori fondamentali nella coltivazione con metodo biologico.
- L’olio Evo Fos 42 del Frantoio Presciuttini , estratto con il sistema a 2 Fasi MORI-TEM nasce quest’olio pregiato dal colore verde con riflessi dorati. Ottenuto dalle olive appartenenti alle varietà di Frantoio, Leccino e Caninese, colte con brucatura a mano nel periodo tra il 10 Ottobre e il 31 Dicembre, quest’olio dal sapore dolce presenta una spiccata limpidezza dovuta al filtraggio e una fluidità elevata.
Il suo impiego è consigliato a crudo su insalate, bruschette, pinzimonio, pesce, preparazione di sottolio e maionese. In cucina è ottimo per sughi, soffritti e fritture. - Le verdure di Sémina delle Fattorie Solidali, Composte, Sott’oli, Creme e Patè sono una linea di trasformati che nasce per valorizzare e conservare i prodotti freschi che raccolgono ogni giorno nelle Fattorie Solidali, l’azienda agricola sociale, e in una selezione di aziende biologiche locali che condividono i loro stessi principi etici e di sostenibilità ambientale. Tutti i prodotti sono biologici certificati e hanno il riconoscimento del marchio Tuscia Viterbese.
- Lo zafferano Aurum Imperatoris di Berardi Zafferano, un’azienda giovane che affonda le proprie radici in un territorio ricco di suggestioni storiche e ambientali, un angolo di paradiso capace di farti innamorare al primo sguardo.
Per loro territorio e ambiente sono la base dalla quale partire per produrre un’eccellenza tutta italiana, spinti dalla curiosità e dalla magia che in antichità veniva attribuita allo zafferano, hanno deciso di donare a una spezia così preziosa un nuovo splendore.
- Salsa Pisa di Nesler, una salsa shoyu di piselli e frumento (shoyu è il termine giapponese per “salsa di soia”) può essere utilizzata per condire e insaporire sia cibi crudi che cotti. Si può emulsionare con olio e il solo limite è la fantasia! Nesler – Cibo Vivo sono prodotte utilizzando legumi e cereali selezionati, sale marino integrale di Sicilia e acqua. Non utilizzano soia, preferendo legumi più adatti al nostro ambiente (ceci, piselli, lenticchie, fave), che sono maggiormente digeribili per noi e sostenibili per il nostro ambiente. Tutta la lavorazione è artigianale e realizzata con grande attenzione. Le salse maturano tutte almeno un anno intero o più a seconda del bisogno. La fermentazione delle salse è complessa: anaerobica in profondità e aerobica in superficie. Questo processo dona uno spettro più ampio di sapori, un umami più intenso e aromi che tendono al fruttato.
- Vignanello superiore dei viticoltori dei colli Cimini, Derivato da una accurata cernita delle uve e da una vinificazione a temperatura controllata. Di colore paglierino scarico con leggeri riflessi verdognoli, presenta odore delicato e fruttato, sapore secco, robusto con leggero retrogusto amarognolo. La Viticoltori dei Colli Cimini, con sede a Vignanello, riunisce circa 230 piccoli viticoltori le cui vigne, in coltura specializzata, ricadono prevalentemente all’interno della zona di produzione dei vini DOC Vignanello e IGT Colli Cimini. Custode della vocazione e della lunga tradizione vitivinicola della Tuscia Viterbese, l’azienda vanta oltre cinquant’anni di attività a beneficio della qualità e della naturalezza dei propri vini. Nella struttura è presente anche un frantoio dove si produce olio extra vergine. Date le particolari proprietà di composizione dei suoli appartenenti al distretto vulcanico Cimino-Vicano, i vini prodotti dalla nostra azienda presentano specifiche qualità di mineralità, acidità, longevità, tipicità, eleganza.
- I Gel di caffè della Torrefazione Caffè Pe-Fè, La storia della Torrefazione Pe-Fè ebbe inizio nel lontano 1973, quando Ferrero Peciarolo, animato da una volontà instancabile e una forte passione creativa, decise di concretizzare il suo sogno. In un piccolo locale nel centro storico di Orte, nacquero le prime miscele di caffè, frutto della determinazione di creare un prodotto eccellente, intriso della consapevolezza che solo un laboratorio artigianale poteva conferire la freschezza e la fragranza tanto desiderate.
- Le patate de La culla di Maggini Giulia, è un’azienda giovane nata nel 2018 da una forte passione, e dal desiderio di seguire le radici della mia famiglia, riscoprendo i prodotti agricoli della tradizione contadina viterbese.La coltivazione, avviene nel totale rispetto della stagionalità e dell’agroecosistema, SENZA l’utilizzo di PRODOTTI CHIMICI. Uno dei nostri obiettivi, è quello di mantenere alta la biodiversità, perché: “quando esiste una ricca diversità di specie, habitat e genetica, gli ecosistemi sono più sani, produttivi e possono adattarsi maggiormente alle sfide come il cambiamento climatico”
- Il Gel di Cedro piccante del Campo delle rose, una realtà dal grande cuore, Il progetto nasce dalla volontà dei coniugi Riccardo Di Biagio e Franca Sassara, residenti a Viterbo. Essi hanno un figlio affetto da autismo grave, che attualmente è ospitato presso l’Istituto Agazzi di Arezzo. La famiglia Di Biagio, nell’apprezzare l’alta qualità degli interventi riabilitativi attivati dall’Istituto, ha espresso il desiderio (condiviso dalle altre famiglie), di avere sul proprio territorio una struttura come quella toscana, che potesse accogliere i pazienti viterbesi che sono attualmente accolti nell’Istituto aretino ed altri che sono ancora nelle loro famiglie d’origine ma in attesa di una collocazione. Hanno perciò messo a disposizione un immobile da ristrutturare, atto ad ospitare diverse persone in regime diurno ed altre in una Residenza protetta.
Tutto ciò che è stato costruito finora è stato dunque finanziato direttamente dalla famiglia Di Biagio che poi ha fatto confluire questo patrimonio nella Fondazione Campo delle Rose nata il 13/02/2020, con il sostegno dell’associazione Campo delle rose, che in questi anni si è adoperata in una sistematica raccolta di fondi da Istituzioni, gruppi organizzati (ad es. aziende appartenenti a “Confartigianato Imprese Viterbo”, “Avis Comunale Viterbo”, “Sodalizio Facchini di Santa Rosa”, ecc.) e cittadini singoli (anche attraverso i contributi del 5 per mille). Il Gel è uno dei prodotti Fiordelizie che vengono realizzate dai Ragazzi Speciali dell’Associazione Campo delle Rose ONLUS.
La ricetta dei bomboloni fritti (e della corona di rose) con impasto di patate e farina di farro monococco farciti.
Ma veniamo alla ricetta, dopo lungo pensare ho deciso di realizzare dei bomboloni fritti utilizzando Le patate de La culla di Maggini Giulia e La farina di farro monococco dell’azienda La Turchina, ho poi farcito i bomboloni con le composte i paté e le verdure sott’olio di Sémina delle Fattorie Solidali.
Mentre con lo stesso impasto dei bomboloni ho realizzato una corona di rose su cui ho spennellato a fine cottura il Gel di caffè della Torrefazione Caffè Pe-Fè.
La ricetta è semplice, farina di farro monococco con un aggiunta di farina macinata a pietra 1, patate bollite schiacciate e ridotte in purea, poco zucchero e lievito.
Quando l’impasto era pronto, dopo la prima lievitazione, l’ho spianato con il matterello sulla spianatoia leggermente infarinata, l’ho diviso a metà e da una parte ho ricavato i dischi alti circa 1 cm per i bomboloni che hanno lievitato su carta forno prima di essere fritti mentre l’altra metà l’ho tagliata a strisce che ho poi arrotolato su se stesse formando le rose e messe nella teglia a lievitare una seconda volta.
I bomboloni li ho fritti in olio di arachidi bollente, tagliati a metà e farciti con i prodotti Sémina, mentre la corona di rose dopo la cottura in forno statico è stata spennellata con il gustoso gel di caffè.
La ricetta passo a passo
bomboloni fritti fatti con impasto di patate e farina di farro monococco
Equipment
- 1 schiacciapatate
- 1 teglia a ciambella
Ingredienti
Per l'impasto dei bomboloni e della corona di rose
- 500 g patate
- 300 g farina di farro monococco
- 200 g farina Manitoba
- 100 g zucchero
- 50 ml latte fresco
- 50 g burro morbido a temperatura ambiente
- 6 g lievito di birra secco
- 2 uova fresche medie
Per farcire i bomboloni
- q.b patè di melanzane
- q.b pomodori verdi sott'olio
- q.b composta di mele e zenzero
Per glassare la corona di rose
- qb gel di caffè
Istruzioni
Preparazione dell'impasto
- Fate sciogliere il lievito in mezzo bicchiere di latte tiepido, aggiungere la farina Manitoba e mescolare bene facendo infine lievitare per mezz'ora coprendo con un canovaccio umidoNel frattempo cuocete le patate spellate a vapore, quando saranno morbide schiacciatele con lo schiacciapatate e lasciatele raffreddare.Quando le patate saranno completamente fredde mettetele in una ciotola capiente e aggiungete il burro, lo zucchero, l'impasto madre fatto inizialmente con la farina illatte e il lievito; mescolate bene e unite la farina di farro monococco, le uova e amalgamate bene il tutto lasciando riposare l'impasto per almeno due ore e mezzo
- Dopo la lievitazione stendete l'impasto su una spianatoia con poca farina ad uno spessore di circa 1,5 cm Dividetelo a metà e utilizzate una metà per i bomboloni realizzandoli con un bicchiere o un coppa pasta.Ricavate dei dischi, disponeteli su piccoli pezzetti singoli di carta forno e lasciate lievitare ancora 20 minuti per poi friggerli in abbondante olio di arachidi rigirandoli spesso fino a che non saranno ben dorati da ambo le parti
- Per realizzare la corona di rose utilizzate l'altra metà di impasto ricavando delle strisce larghe circa 4 cm che arrotolerete su se stesse e lascerete lievitare nello stampo a ciambella preventivamente imburrato e infarinato.Dopo mezz'ora e disponete dei fiocchi di burro sulle rose e infornate a 180 °C per circa 40 minuti.
farcitura dei bomboloni
- quando i bomboloni saranno Meno caldi dopo la frittura tagliateli a metà e farcite con la composta di mele e zenzero, i pomodori verdi sott'olio o con il paté di melanzane. I prodotti Sémina sono buoni così come sono ma ho apprezzato molto anche l'abbinamento dei pomodori verdi con una fetta di mortadella o il paté di melanzane con il gorgonzola
glassatura della corona di rose
- Al termine della cottura della corona di rose prendete il gel al caffè pe-fe e spennellatelo sulla corona
I bomboloni fritti sono realizzati con poco zucchero quindi non avrete un gusto dolce ma un gusto abbastanza neutro in cui poi spiccheranno i sapori della farcitura.
I prodotti Sémina sono buoni così come sono ma ho apprezzato molto anche l’abbinamento dei pomodori verdi con una fetta di mortadella o il paté di melanzane con il gorgonzola!
Ringrazio AIFB e Vittoria Tassoni per avermi scelto insieme alle altre 9 concorrenti e anche perché ho conosciuto dei produttori che non conoscevo con eccellenze italiane e di un territorio ricco di storia come la Tuscia.
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